venerdì 16 gennaio 2015

Le pinups sexy...in chiesa!


Ho trovato su questo blog:

http://autolegislazione.blogspot.it/2014/12/le-pin-up-sexy-in-chiesa.html?showComment=1420123229595#c8180385809392277937  

un articolo molto interessante, che copio integralmente senza il beneplacito di Liliane Tami, l'autrice, a cui l'ho chiesto, ma che non mi ha risposto, perchè racconta un po' la storia delle pinup e soprattutto spiega la psicologia dei ragazzi che incollavano queste immagini sui loro armadietti militari o le dipingevano sui loro aerei.

Per tacitare chi vede in queste immagini qualcosa di volgare, troppo sexy o addirittura quasi pornografico. Non è così! Queste sono le ragazze della porta accanto, allegre, maliziose, rassicuranti, fresche e quasi innocenti; sono le fidanzate, le sorelle, le amiche. Non certo le prostitute.
Stiamo parlando delle pinup del secolo scorso...quelle di oggi sono meno raffinate, a mio parere
E così scopriremo anche da dove deriva in nome di pinup!

Le Pin Up sexy ...in Chiesa!



Negli anni ’30 l’americano Richard Drew, inventò e mise in commercio il nastro adesivo. Questa scoperta venne apprezzata molto dai soldati americani che, durante la seconda Grande Guerra, ne usarono a bizzeffe… per attaccare poster di donne nelle loro caserme. Ma queste Pin Up (attaccate su) erano davvero tutte in bikini? Assolutamente no. Molte donne erano, infatti, raffigurate vestite ed in contesti casalinghi.
Pensare che un soldato, in procinto di farsi massacrare al fronte guardava alle donne come semplici pezzi di carne con cui divertirsi è riduttivo. Infatti, i poster ed i calendari di donne mezze nude erano spesso affiancati da immagini raffiguranti le stesse donne vestite ed in intente a svolgere le faccende di casa, o persino in chiesa a pregare.
Il soldato, costretto a patire le pene della trincea, sognava una donna da amare che potesse gentilmente prendersi cura di lui, confortarlo ed accudirlo. Evidentemente, chi ha rischiato la vita per la patria e la propria prole non ha intenzione di tornare a casa e ritrovarsi in camera da letto una femminista aggressiva che può privarlo della pace e della serenità tanto agognate. Quindi, paradossalmente, tra gli uomini sporchi di fango al fronte , costretti tutto il giorno a sentir urla e minacce, andava molto più di moda l’immagine della brava mamma di famiglia tutta casa-chiesa-scuola rispetto alla donna selvaggia e focosa tanto osannata oggigiorno.

I più grandi disegnatori di pin up di quei tempi sono infatti ricordati sia per le loro ragazze in bikini – sensuali ma mai volgari- che per i loro quadretti melensi di famiglie perbene. Gil Elvgren, artista nato nel 1914 e Andrew Loomis, nato nel 1892, erano i disegnatori di pin up più amati nelle caserme militari. Gran parte delle loro produzioni artistiche, eseguite con l’idea di confortare i soldati in battaglia, rappresentava proprio quel tipo di donna che oggigiorno fa inorridire tanto le femministe più agguerrite.

Attualmente il termine pin up è stato erotizzato ed estratto dalla sua funzione “terapeutica”, come dimostrano le opere dell’artista contemporanea Olivia de Berardinis. Le sue donne, maliziose e fortemente erotiche, sono indubbiamente eccitanti, ma difficilmente potrebbero motivare un soldato a sacrificarsi in guerra per il nobile ideale della famiglia tradizionale. La donna Pin Up, amata perché mansueta, fedele, pudica, dai modi dolci che e si prende cura del proprio nido oggi ha smesso di andare di moda. Ma, nonostante le grandi degenerazioni di una certa modernità, resta comunque il modello vincente.

http://www.barbadillo.it/32727-pop-le-prime-pin-up-nei-poster-dei-soldati-icone-focolare/
Liliane Tami per Barbadillo

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